“Capelli sani” ti aiuta a capire se hai una predisposizione alla calvizieo se sei vittima di una semplice perdita di capelli temporanea, indicandoti le strategie più efficaci per contrastare e sconfiggere la calvizie comune e il telogen effluvium.
La calvizie si può affrontare e risolvere, con metodo e costanza.
Quali esami devi fare? Quali sono i parametri più importanti da analizzare?
Nel percorso anticalvizie scoprirai quali farmaci sono più efficaci e quali gli effetti collaterali, in cosa consiste veramente l’autotrapianto di capelli e la nuova tecnica FUE. Potrai approfondire al meglio le terapie naturali a disposizione, dalle sostanze fitoterapiche al massaggio del cuoio capelluto, fino all’utilizzo del laser terapeutico.
“Capelli sani” ti fornisce anche tutti i consigli utili per contrastare lo stress e la dermatite seborroica, illustrandoti con un semplice programma settimanale come adottare una dieta sana in grado di mantenere i capelli forti e in salute.
Infine, un utile elenco consente di metterti al riparo dai venditori di false promesse e individuare i medici esperti di patologie dei capelli riconosciuti dalla comunità scientifica
In questi anni la medicina e la chirurgia della calvizie hanno fatto notevoli progressi e questo ci permette di fruire di nuove armi per contrastare la calvizie comune e cercare di invertire il processo di diradamento tipico di questa affezione. In questa nuova edizione saranno prese in considerazione le reali novità nel campo delle patologie dei capelli, mantentenendo sempre la stessa filosofia, cercando di dare sempre dei riferimenti scientifici su quello che è enunciato nel manuale.
La convinzione comune che una persona con la calvizie potesse fare ben poco per poter salvare i propri capelli ora è cambiata, e quello che avevo previsto una decina di anni fa è in parte avvenuto, Lo stile di vita, l’alimentazione e la lotta contro lo stress sono diventati dei fattori fondamentali per poter rendere sempre più efficaci le nuove strategie anticalvizie che si sono sviluppate in questi ultimi anni. Devo dire grazie a chi ha creduto al mio progetto e a tutti quelli che mi hanno scritto e chiesto consigli e suggerimenti. Ancora oggi è difficile districarsi nel mondo delle “false promesse” e per questo motivo vi consiglio di dubitare sempre di chi fa promesse miracolose e vi propone di firmare in bianco preventivi esorbitanti.
“Prevenire e Contrastare la Caduta dei Capelli” 300 pagine a colori, Tecniche Nuove Edizioni Fabrizio Fantini
Questa nuova edizione ha l’obiettivo di essere accessibile a tutti, accompagnando il lettore in un percorso anticalvizie semplice e chiaro e con tutti gli strumenti attualmente a disposizione per riuscire a salvare la propria capigliatura.
Alla fine di ogni capitolo troverete dei consigli pratici per procedere rapidamente alla miglior strategia anticalvizie che fa al caso vostro. Prima cosa sarà individuare nelle tabelle i fattori che potrebebro peggiorare la vostra calvizie.
Bisogna impegnarsi a cambiare leggermente il proprio stile di vita, aggiungendo cibi benefici per la salute dei capelli, rinunciando a quelli dannosi. L’alimentazione è il primo passo e forse uno dei più importanti per mantenere in salute il nostro organismo e prevenire quei disturbi e quelle alterazioni metaboliche in grado di peggiorare la salute della pelle e dei capelli. Per questo motivo ho messo a disposizione anche in questo manuale, la prima dieta per la salute dei capelli alla luce delle conoscenze attuali. Troverete nel libro un programma dietetico settimanale e un “nutrito” elenco di ricette da preparare a pranzo e a cena.
Sarà molto importate combattere lo stress con metodo e ottimismo prenderemo in considerazione, grazie alla farmacologa ed esperta in medicina naturale Claudia Rossi, anche la psicosomatica per aiutare il lettore ad affrontare a livello emotivo i delicati disturbi psicologici correlati alla ipotrichia e alla perdita dei capelli. Cercheremo di bloccare prima possibile la caduta dei capelli con i farmaci o sostanze naturali che faranno al caso vostro. Descriverò in maniera più dettagliata la nuova tecnica chirurgica FUE e le sue caratteristiche. Prenderò anche in considerazione le ultime novità tra cui l’utilizzo del laser, la tecnica del massaggio del cuoio capelluto, le iniezioni di plasma arricchito di piastrine (PRP), l’utilizzo degli olii essenziali in tricologia.
Seguire i consigli di questo libro in maniera discontinua porterà scarsi risultati e qualche delusione. La lotta contro la calvizie richiede fiducia, entusiasmo, e un po’ di pazienza. Se seguirete con costanza e umiltà i consigli di questo libro potrete ottenere sicuramente degli ottimi risultati. Questo nuovo stile di vita potrà diventare benefico non solo per i vostri capelli e la vostra pelle, ma anche per la vostra la salute in generale. Vi auguro con tutto il cuore di combattere e sconfiggere la calvizie, Buona fortuna!
“Un libro sui capelli e sulla calvizie dedicato agli utenti. Una capacità; di scrittura invidiabile. Un linguaggio semplice e di estrema chiarezza Una accurata ricerca sul campo fra veri esperti e venditori di promesse. Il libro del dr. Fantini offre al lettore una bussola con cui orientarsi e dirigersi, per navigare in quel mare di incertezze che è la tricologia“.
Prof. Andrea Marliani Endocrinologo e Dermatologo
Direttore scientifico della Società Italiana di Tricologia
“Prevenire e Contrastare la Caduta dei Capelli” 300 pagine a colori, Tecniche Nuove Edizioni Fabrizio Fantini
Il diradamento dei capelli che contraddistingue la calvizie comune il più delle volte è un processo lento e graduale che può essere rallentato e a volte fermato da un insieme di strategie anticalvizie e da uno stile di vita che elencherò in questo testo.
La lotta contro la calvizie, così si potrebbe definire, è un percorso a tappe e solamente la nostra perseveranza potrà permettere di raggiungere grandi risultati. Bloccare l’ormone DHT uno dei maggiori responsabili della calvizie è fondamentale ma in alcuni casi non è sufficiente per avere il massimo del risultato possibile.
Esistono numerosi fattori che contribuiscono a peggiorare la calvizie e che disattivano in parte le nostre strategie anticalvizie. La dermatite seborroica, il telogen effluvium, lo stress e una alimentazione inadeguata contribuiscono infatti a cambiare il decorso della alopecia androgenetica accelerando il processo di diradamento.
Ricordiamo bene una cosa, se grazie ai farmaci riusciremo a bloccare la caduta dei capelli, non vuol dire comunque che il nostro aspetto sarà esteticamente soddisfacente. Solamente curando lo stress con l’attività fisica e il rilassamento, seguendo una alimentazione ricca dei nutrienti principali ed evitando alcool, fumo e eccessi di caffeina, riusciremo a mantenere in salute la nostra pelle e quindi il nostro aspetto sarà in ogni caso sano e piacevole con o senza i capelli in testa.
Nella prima parte sapremo finalmente quali sono le cause della calvizie comune e conosceremo più a fondo gli altri fattori che contribuiscono a peggiorare la calvizie. Il primo capitolo ci farà capire quali sono i meccanismi che fanno perdere i capelli e come il DHT realizzi il messaggio genetico per la calvizie. Il secondo e il terzo capitolo ci spiegano come la calvizie comune possa essere peggiorata da altri fattori concomitanti come il telogen effluvium, la dermatite, l’infiammazione e la fibrosi. I primi capitoli hanno un piccolo riassunto finale per chi vuole saltare gli argomenti che non interessano e andare direttamente ai capitoli principali senza perdere i concetti più importanti. Eventualmente tornerete in seguito sugli argomenti saltati.
Scopriremo come lo stress, uno stile di vita e una alimentazione inadeguati possono provocare il telogen effluvium, abbondante e temporanea caduta dei capelli che contribuisce a far peggiorare la calvizie e rende vane le nostre strategie anticalvizie.
La parte seconda ci introduce finalmente ai capitoli più importanti. Vedremo come in molti casi è possibile arrestare la caduta dei capelli utilizzando sostanze anti DHT grazie anche all’ausilio dei più importanti medici specialisti in questo settore elencati alla fine del testo.
Sarà opportuno seguire i 5 pilastri per contrastare la calvizie con la sesta opzione chirurgica nei casi più gravi. Bloccare il DHT non basta occorre mantenere in equilibrio la salute dei nostri capelli con una dieta adeguata e ricca di tutti i principi nutritivi. Nei capitoli successivi ho cercato di approfondire l’argomento alimentazione, aspetto fin troppo trascurato in questo settore. Bisogna cercare di dare preferenza al pesce, alla soia, alla carne magra ricca degli aminoacidi costituenti della cheratina dei capelli. Anche le vitamine e gli oligoelementi sono importanti e vedremo come garantirci il giusto apporto vitaminico evitando le carenze. Bisogna anche scegliere alimenti con basso indice glicemico, cioè cibi che non provochino il rilascio di glucosio troppo velocemente alterando la produzione di insulina e modificando negli anni l’equilibrio ormonale del nostro organismo. Anche la scelta dei grassi è fondamentale. È importante infatti ridurre drasticamente i grassi saturi di origine animale e aumentare l’assunzione di pesce “grasso” cioè ricco di Omega 3.
Un equilibrio perfetto di tutti questi principi nutritivi permetterà di mantenerci in salute e contribuirà a evitare condizioni fisiologiche potenzialmente dannose per i capelli.
Alcuni estratti di piante medicinali e alcuni alimenti sono utili per la salute dei capelli e bisogna dare priorità a questi cercando di evitarne altri invece dannosi. Nel capitolo successivo sono elencati alcuni consigli pratici per la salute dei capelli. Lo stile di vita e alcuni fattori ambientali possono contribuire a danneggiare lo stato dei nostri capelli, l’obiettivo sarà quello di non peggiorare la situazione.
Altro argomento sempre citato ma altrettanto trascurato è quello dello stress. Lo stress cronico può creare disturbi e malattie e in alcuni casi provoca perdita di capelli che contribuisce a peggiorare la calvizie comune. Dopo aver visto perché lo stress fa perdere i capelli vedremo nel capitolo 15 come alcune strategie comportamentali, l’attività fisica e il rilassamento potranno aiutarci a contrastare lo stress. Non si sa quanto una l’alimentazione inadeguata e lo stress possano incidere sullo stato di salute dei nostri capelli, ma una cosa è certa il controllo di questi due fattori è essenziale per mantenere in equilibrio il metabolismo del follicolo pilifero.
La parte sulla chirurgia della calvizie è stato scritta per far chiarezza sulla reale efficacia di questo metodica cercando anche di districare il lettore dalla confusione che c’è in questo campo. Infatti l’autotrapianto di capelli potrà dare buoni risultati se effettuato da un chirurgo qualificato e conosciuto dalla comunità scientifica. I risultati saranno diversi da individuo a individuo perché dipendono dalla situazione di partenza, dalla densità e spessore dei capelli rimasti che saranno impiantati sulla zona calva, dalle reali aspettative del paziente che possono essere troppo ottimistiche. L’importante è che il chirurgo spieghi l’obiettivo realisticamente raggiungibile senza promettere risultati miracolosi. Ricordo che il trapianto di capelli artificiali è proibito dall’FDA americano, che il trapianto a isole è una vecchia metodica superata ormai dall’autotrapianto, che il così detto trapianto passivo non è altro che incollare con una colla chirurgica una pellicina di cute sintetica con attaccati i capelli di qualcun altro.
Un altro capitolo importante è quello dei così detti “venditori di false promesse”, visto che nelle pubblicità su giornali e spesso anche per televisione questi signori ci promettono risultati miracolosi sono andato di persona a vedere di che terapie si trattano. Anche perché sulle pubblicità non si capisce mai che cosa ti propongono. Alla fine del mio tortuoso e a volte divertente percorso ho scoperto con fatica che le cure miracolose consistono in parrucchini e similari, cure con ozono, impacchi di argilla, fiale di sostanze sconosciute e miracolose preparate apposta per me in laboratori esteri, applicazione di dannose ventose per aumentare la circolazione, fiale di propoli e pappa reale, tutti trattamenti che non giustificano l’esborso il più delle volte di migliaia di euro. Quindi diffidare se non è presente un dermatologo e se i prezzi sono troppo elevati. Non tutti lo sanno ma esistono invece centri dermatologici Universitari e privati in cui si studia la patologia del capello e dove dermatologi qualificati sono in grado di curare i problemi dei capelli. La maggioranza di questi dermatologi e chirurghi della calvizie sono riuniti in associazioni e si mantengono costantemente aggiornati organizzando e partecipando ai congressi nazionali e internazionali più importanti. È per questo che ho messo alla fine della guida un elenco dei medici di queste società, anche perché quando si ha un problema di capelli non si sa mai bene a chi rivolgersi!
Nella parte settima “per saperne di più” vedremo un po’ le curiosità sui capelli, una specie di vero o falso per smitizzare i luoghi comuni e le convinzioni errate sulla salute dei capelli. Vedremo anche come fare per coprire cosmeticamente un diradamento. Per chi lo vuole c’è anche un approfondimento sulla struttura e ciclo del capello per capire almeno in parte la complessa struttura del follicolo pilifero.
Spero tanto che questo manuale possa diventare un compagno utile e prezioso nella lotta contro la calvizie, buona fortuna!
“Prevenire e Contrastare la Caduta dei Capelli” 300 pagine a colori, Tecniche Nuove Edizioni Fabrizio Fantini
Per anni nell’immaginario collettivo era radicata la convinzione che il testosterone, l’ormone maschile per eccellenza, simbolo di forza e virilità, fosse anche il maggior responsabile della calvizie. La calvizie comune comincia il suo percorso proprio quando inizia lo sviluppo sessuale maschile e i livelli di testosterone aumentano per permetterci di diventare uomini. Il testosterone, infatti, è fondamentale per la maturazione sessuale, responsabile dell’aumento della massa muscolare, del desiderio sessuale e dello sviluppo dei caratteri secondari maschili.
James Hamilton nel 1942 dimostrò la correlazione tra immaturità sessuale e mancanza di calvizie comune: quei ragazzi che non avevano avuto una maturità sessuale a causa di una insufficienza testicolare non presentavano alcuna calvizie. La somministrazione successiva di testosterone a uomini sessualmente immaturi provocava in molti casi l’inizio della calvizie e dimostrava la connessione diretta tra livelli normali di androgeni e l’insorgere della perdita dei capelli.
Studi più recenti hanno dimostrato invece che il tasso di testosterone nel sangue di uomini con o senza calvizie sono pressoché identici e comunque non sono necessari livelli extrafisiologici di ormoni maschili per determinare la calvizie comune.
Questo era un primo indizio sulla “innocenza” del testosterone. La risposta anomala ai livelli di ormoni sessuali maschili nella calvizie comune era dovuto a qualche altra ragione.
Manca sicuramente un passaggio per trovare il colpevole di milioni di teste pelate soprattutto europee, in quanto la predisposizione genetica alla calvizie è meno presente nelle razze asiatiche e africane con un rapporto 4 a 1 a favore di quest’ultime. Infatti i gruppi etnici di origine europea (caucasoide) hanno una maggior predisposizione ereditaria per la calvizie comune e ormai gli studi hanno confermato come nel maschio la calvizie non dipenda da un eccesso di ormoni androgeni, ma solo da una maggiore sensibilità del capello a questi ormoni.
E qui entra in gioco il DHT, abbreviazione di un nome difficile da pronunciare, il Diidrotestosterone, ormone fino a qualche anno fa meno famoso del testosterone e che invece in questi ultimi tempi tutti cercano di bloccare. Durante lo sviluppo sessuale il DHT va di pari passo con il testosterone agendo sulla crescita di vari organi androgeno dipendenti, come ad esempio la prostata e facendo crescere i peli della barba, del pube, delle orecchie e delle narici.
Testosterone
Diidrotestosterone (DHT)
Sviluppo organi sessuali maschili
Comparsa peli della barba, delle orecchie e delle narici.
Spermatogenesi
Ipertrofia prostatica benigna
Aumento massa muscolare e modificazione della voce
Acne
Sviluppo peli ascellari e pubici
Calvizie comune (nei soggetti predisposti geneticamente)
Desiderio e attività sessuale
Ingrossamento della prostata dopo i cinquant’anni (Ipertrofia prostatica benigna) nei soggetti predisposti geneticamente
Tabella 1.1
Il DHT deriva dal testosterone grazie a un enzima, la 5-alfa-reduttasi che con le sue due forme (isoenzima II e isoenzima I) catalizza la trasformazione del testosterone in vari organi del corpo. La 5-alfa-reduttasi di tipo I “promuove” la reazione a livello della ghiandola sebacea, mentre quella di tipo II agisce a livello della prostata e del follicolo pilifero trasformando Dottor Jekill, il testosterone, in DHT, il nostro Mister Hide!
Nel nostro bizzarro e immaginario processo il testosterone verrebbe finalmente assolto per insufficienza di prove. L’avvocato difensore potrebbe osservare che anche se la presenza del proprio cliente (il testosterone) è indispensabile per la stessa esistenza del DHT, ciò non è sufficiente per poter dimostrare alcuna complicità se non inconsapevole. Il vero colpevole è il DHT! Ed è proprio curioso come l’ormone DHT, fondamentale durante la crescita per lo sviluppo sessuale nel sesso maschile, nel resto della vita concentri tutti i suoi sforzi principalmente su due attività poco “simpatiche”: ingrossare la prostata e provocare la perdita dei capelli! Continua
“Prevenire e Contrastare la Caduta dei Capelli” 300 pagine a colori, Tecniche Nuove Edizioni Fabrizio Fantini
Apprendere bene le regole principali per lavare i capelli è fondamentale per poterli preservare e mantenerli lucidi e in salute. Una volta si diceva che non era utile lavare spesso i capelli, perché il lavaggio avrebbe provocato una maggior caduta.
Oggi giorno con gli shampoo poco aggressivi e dolci si è risolto bene il problema e potremo lavare i capelli spesso, senza esagerare e senza lavarli quando non è il caso.
In effetti, lavare spesso i capelli sarà molto utile soprattutto per chi soffre di seborrea e di dermatite seborroica, perché permette di rimuovere il sebo e la Malassezia, il microrganismo che contribuisce a far peggiorare la dermatite e l’infiammazione. Per chi soffre di questo disturbo, sarà importante alternare shampoo per lavaggi frequenti a shampoo contenenti antifungini come il ketoconazolo e il crotimazolo. Chi ha i capelli secchi userà uno shampoo con sostanze emollienti, per poi utilizzare un balsamo di qualità.
Il lavaggio
Le regole principali per lavare bene i capelli sono poche ma molto importanti. Una volta scelto lo shampoo adatto al caso e bagnati i capelli con acqua tiepida, si prende un poco di prodotto sul palmo della mano e si lavano i capelli con delicatezza e senza sfregare la cute, lasciando poi agire per 2-3 minuti. Si risciacqua quindi abbondantemente con acqua fredda. Va effettuata una sola applicazione. Chi ha i capelli secchi applicherà un balsamo di qualità, con sostanze emollienti e nutrienti.
Bisogna asciugare i capelli con un phon ad aria non troppo calda e a una distanza di 30 cm. In estate i capelli si possono asciugare con un asciugamano morbido, sempre pulito, e senza sfregare con forza. Si può pettinare delicatamente con un pettine personale non utilizzato da altri e pulito con acqua e sapone. L’applicazione della lozione va effettuata la sera prima.
Lavaggio dei capelli
• Bagnare i capelli con acqua tiepida o fredda
• Dopo aver ben inumidito i capelli, diluire un po’ di shampoo nel palmo della mano e distribuire delicatamente
• Pulire i capelli delicatamente, evitando di graffiare o strofinare troppo energicamente
• Risciacquare abbondantemente con acqua tiepida, assicurandosi di eliminare i residui di schiuma
• Asciugare con phon a una distanza di almeno 30 cm
• Non strofinare troppo energicamente con l’asciugamano
• Non mescolare due shampoo diversi
• L’ultimo risciacquo va fatto con acqua fredda
tensioattivi
I due fattori più importanti per scegliere lo shampoo adatto alle nostre esigenze sono la qualità dei tensioattivi presenti nella sua composizione, cioè la base lavante, e il conseguente buon risultato cosmetico che ci dovremmo aspettare dopo il lavaggio.
Le basi lavanti usate più frequentemente dai produttori di shampoo sono i discussi Sodium Lauryl Sulfate(SLS) e Sodium Laureth Sulfate (SLES). L’utilizzo di questi due tensioattivi è dovuto alla loro capacità di fare molta schiuma e di costare poco. SLS e SLES sono due schiumogeni che a dosaggi elevati possono essere aggressivi e irritanti. Se usati in maniera eccessiva, infatti, sgrassano troppo il cuoio capelluto, indebolendone le difese na- turali e in alcuni casi provocando dermatite da contatto e irritazione.
I produttori non sono tenuti a specificare la percentuale del tensioattivo presente nella composizione, ma occorre sapere che la prima base lavante indicata nell’etichetta è quella con la maggior concentrazione. Scegliere lo shampoo migliore ci farà spendere forse qualche euro in più, ma ci garantirà la salute di pelle e capelli. Purtroppo, bisogna anche sottolineare che il prezzo elevato di uno shampoo non ne garantisce la qualità e basta leggere l’etichetta per farsi un’idea.
Una volta scelto lo shampoo, dopo i primi lavaggi i capelli dovrebbero diventare più morbidi e lucenti, con un aspetto cosmetico finale migliore. Bisogna diffidare di chi promette risulta- ti miracolosi sulla ricrescita dei capelli solo con l’utilizzo di uno shampoo. Comunque, se lo shampoo è di buona qualità di solito sono aggiunte sostanze che possono aiutare la salute del capello e mantenerlo in salute.
Se dopo i primi lavaggi i risultati non saranno soddisfacenti, l’unica strategia è quella di provare altri prodotti finché non troveremo quello più adatto. Alcuni produttori, per non indicare nella composizione i due tensioattivi scadenti, usano dei sinonimi o cambiano la struttura della molecola del tensioattivo, mante- nendo però il radicale solfato, quindi le proprietà irritanti dello shampoo non diminuiscono.
Bisognerebbe preferire quei produttori che indicano ben visibile sull’etichetta che il prodotto è privo di achilsolfati (SLS, SLES ecc.), parabeni e PEG, anche perché di solito per leggere la composizione bisogna fornirsi di una lente d’ingrandimento!
La tecnica chirurgica dell’autotrapianto di capelli è ormai una metodica sofisticata e efficace che ci permette di poter combattere la calvizie con un’arma in più. La tecnica dell’autotrapianto permette di trapiantare capelli della zona dietro la nuca non soggetti a caduta e impiantarli nelle zone calve.
L’autotrapianto di capelli consente di ottenere risultati permanenti, in quanto la maggior parte dei capelli prelevati dalla nuca e impiantati nell’area calva non cadranno (circa l’ 80-90%).
Una cicatrice di circa 12-15 cm di lunghezza rimarrà dietro la nuca (area donatrice) nascosta dai capelli.
La caduta dei capelli circostanti all’area calva si deve essere stabilizzata, se no si incorre al rischio del diradamento dei capelli intorno all’area del trapianto.
Prima, foto Toscani Marco
Maggiore sarà l’area da ricoprire, minore sarà la densità finale raggiunta.
Maggiore sarà la densità dell’area donatrice, più capelli si potranno impiantare nell’area calva.
Per avere un buon rinfoltimento occorre nella maggior parte dei casi sottoporsi a più di una seduta.
Il numero di capelli trapiantabile in una singola seduta varia a seconda della densità dei capelli e dalla grandezza della striscia prelevata
Lo stesso numero di capelli impiantati ma di colore e di diametro diversi possono dare risultati diversi.
La tecnica FUE (follicular unit escission) è una nuova tecnica chirurgica che consiste nel prelevare le unità follicolari dalla zona dietro la nuca per poi impiantarli nella zona calva. Con questa tecnica non c’è più bisogno di asportare una striscia di pelle come nell’autotrapianto tradizionale e i follicoli vengono asportati sfruttando una area della zona posteriore del capo molto più ampia (circa 30cm x 15cm).
Il paziente deve rasare una gran parte della zona posteriore del capo e gli rimarranno dei minuscoli fori che corrispondono alle aree dei prelievi. Il chirurgo innesta poi follicoli nella zona calva come nella tecnica dell’autotrapianto. I follicoli dei capelli sono estratti uno ad uno dalla parte donatrice (nuca) e riimpiantati con un unico strumento.
La Fue (escissione di Unità Follicolare ) è un metodo considerato minimamente invasivo per il rinfoltimento dei capelli, perché non prevede l’utilizzo di losanghe di cuoio capelluto prelevate dalla regione nucale. Il procedimento F.U.E. non comprende le procedure comunemente conosciute come ‘strip extraction’; non viene quindi effettuato nessun taglio e nessuna rimozione di cute dallo scalpo. Sebbene il prelievo della striscia singola sia un metodo molto efficace per ottenere il tessuto da cui isolare le unità follicolari, esso comporta la formazione di una cicatrice lineare. Se la tecnica viene realizzata in modo scrupoloso, prelevando strisce sottili , le cicatrici che ne derivano saranno impercettibili, ma se le strisce prelevate sono di dimensioni eccessive, le cicatrici possono diventare inaccettabili. Di conseguenza numerosi pazienti non sono propensi a sottoporsi a una procedura che comporta un’estesa cicatrice lineare potenzialmente difficile da trattare; Inoltre è necessario radere a zero i pazienti e spesso ciò non viene accettato di buon grado soprattutto nel sesso femminile. I follicoli dei capelli sono estratti uno ad uno dalla parte donatrice (nuca) e riimpiantati con un unico strumento.
Visto che le pinzette utilizzate sono molto sottili, la tecnica FUE lascia dei puntini come unici segni nella zona donatrice che possono essere notati solo da vicino.
Si tratta di un apparecchio elettrico a velocità di rotazione variabile, che viene usato anche dai dentisti.Recentemente, l’utilizzo micromotore è diventato popolare nella tecnica FUE, in quanto è in grado di estrarre più velocemente gli innesti.
La FUE è indicata nei seguenti casi :
sufficienti innesti per soddisfare le sue necessità;
– nei pazienti con perdita di capelli limitata
– quando anche la presenza di una cicatrice lineare sottile è inaccettata (soggetti che si radono a zero i capelli o li portano sempre molto corti),
– quando il paziente richiede la FUE nei pazienti con alopecia in piccole aree calve del vertice;
– per aree estetiche limitate, come le punte centrali, le sopracciglia, le ciglia, i baffi;
– per aree limitate di alopecia secondaria a condizioni dermatologiche;
– nel trattamento di ampie zone cicatriziali secondarie a prelievo tradizionale dello strip;
– nei pazienti con insufficiente elasticità del cuoio capelluto per l’escissione di una striscia;
– per processi cicatriziali dovuti a condizioni dermatologiche, traumi o procedure neurochirurgiche;
– per soggetti con aree donatrici molto deturpate da una cicatrice, con conseguente difficoltà a realizzare una incisione lineare:
– nei pazienti che tendono a formare cicatrici lineari ampie o ispessite o cheloidee.
– nei pazienti che hanno eccessiva paura del dolore o delle cicatrici;
– quando il corpo o la barba fungono da aree donatrici.
E’ una situazione molto frequente in tricologia. Clinicamente si manifesta con una copiosa caduta dei capelli che si evidenzia durante il lavaggio, al mattino sul guanciale, durante la spazzolatura dei capelli. Per diagnosticarla occorre escludere altre cause con una accurata anamnesi e visita con aiuto del videomicroscopio.
E’ dovuta ad una sincronizzazione del ciclo del capello dovuta a svariate cause: farmaci, eventi stressanti malattie sistemiche, squilibri nutrizionali. Qualunque sia la causa, va ricercata 3-4 mesi prima delle manifestazioni cliniche. Il diradamento conseguente interessa tutto il cuoio capelluto. Se coesiste Alopecia Androgenetica è più marcato in sede fronto/temporale ed al vertice. Le possibilità di una ricrescita dei capelli sono del tutto conservate.
La ricrescita è spontanea se la caduta è stata conseguenza di una causa acuta e transitoria, altrimenti occorrerà individuare questa causa e correggerla di conseguenza.
Calvizie comune
Telogen effluvium
Sintomi
nessuno
A volte dolore al capo tipo “a puntura d’aghi”
Esordio
Mancanza di ricordo
Ricordo preciso
Qualità dei capelli caduti
Varie dimensioni di capelli miniaturizzati
Capelli normali
Quantità capelli caduti
< 100 al giorno
100-400 al giorno
Decorso
subdolo
Allarmante
Diradamento
Zona temporale e del vertice
Diffuso
Tabella: Differenze tra Telogen effluvium e Alopecia androgenetica. Spesso le due affezioni sono associate tra loro, tratto da “Prevenire e contrastare la caduta dei capelli” Tecniche Nuove (pagina 17)
“Prevenire e contrastare la caduta dei capelli” tecniche nuove edizioni lo puoi trovare in tutte le librerie
Gli esami di laboratorio utili sono pochi e andranno indirizzati a ricercare una eventuale carenza di ferro o disturbi tiroidei.
La situazione può essere complicata dalla concomitante presenza di Dermatite Seborroica o di Alopecia Androgenetica. In questo caso la programmazione terapeutica andrà effettuata tenendo in considerazione queste eventuali situazioni concomitanti.
Essenziale creare un rapporto di fiducia col paziente che deve sentirsi sostenuto anche nelle sue difficoltà psicologiche, sempre presenti o come causa o come effetto della caduta diffusa dei capelli.
Autore dell’articolo
Dott. Giovanni Tonelli, dermatologo Membro della Società Italiana di Tricologia Imola (Bo)
Le patologie dei capelli sono di sola pertinenza del medico e chi avesse un problema di questo tipo lo consulti prima di iniziare qualsiasi terapia. L’autore declina ogni responsabilità per eventuali conseguenze nocive derivanti dall’utilizzo di sostanze e farmaci elencate senza una indispensabile supervisione medica.
Troverete il capitolo completo su Telogen effluvium e Alopecia androgenetica da pagina 6 a pagina 18 di Prevenire e contrastare la caduta dei capelli-in tutte le librerie
È uscito il volume Springer Nature TODAY’S CATCH – OUR NEW BOOK ON VITILIGO, MELASMA AND PIGMENTARY DISORDERS PUBLISHED BY SPRINGER NATURE Co.
Autori: Torello lotti, Michael Tirant, Davinder Parsad
Mentre in passato la Vitiligine e il Melasma venivano considerati ” disturbi estetici ” incurabili, oggi stanno diventando sempre più chiari gli aspetti sistemici dei disturbi della pigmentazione e i successi ottenuti con le nuove terapie a disposizione.
In questo volume di Springer Nature abbiamo voluto individuare le più significative esperienze cliniche dei maggiori esperti dei cinque continenti. Speriamo che questo contributo serva ad aiutare, attraverso una valutazione critica della casistica che si incontra ogni giorno, a risolvere al meglio delle nostre possibilità i molti problemi legati ai disturbi della pigmentazione della pelle. Prof. Torello Lotti
Questo libro, frutto di un’accurata ricerca svolta sulla base degli studi scientifici più recenti nel campo della calvizie comune, spiega come fermare la progressione del diradamento dei capelli nei casi di lieve e media gravità.
Il testo, corredato di numerose tabelle e illustrazioni, offre una panoramica sulle più efficaci strategie anticalvizie: dai farmaci attualmente disponibili agli integratori naturali, al trattamento chirurgico.
Fornisce, inoltre, un elenco dei centri dermatologici universitari e privati specializzati nelle patologie dei capelli.
Combattere la calvizie comune e fermare il diradamento dei capelli nei casi di gravità lieve e media
Contrastare forfora, seborrea, dermatite seborroica e infiammazione
Adottare un corretto stile di vita e un’alimentazione adeguata, in modo da mantenere in salute il nostro organismo e i nostri capelli
Contrastare lo stress, una delle possibili cause della caduta dei capelli
Capire veramente che cos’è l’autotrapianto dei capelli e scegliere un chirurgo esperto in questo campo
Evitare i “venditori di false promesse” che propongono cure costose prive di basi scientifiche
Affidarsi alle cure di medici e chirurghi esperti nella patologia dei capelli.
“Prevenire e Contrastare la Caduta dei Capelli” 300 pagine a colori, Tecniche Nuove Edizioni Fabrizio Fantini
Fabrizio Fantini è docente al Master in scienze mediche e tricologiche dell’Università degli studi di Firenze. Laureato in biologia e membro della Società Italiana di Tricologia, è autore di articoli scientifici e pubblicazioni sulle patologie dei capelli. Relatore ai congressi del Sitri, scrive sulla rivista scientifica della Società Italiana di Tricologia. In collaborazione con Federconsumatori ha condotto un’indagine sui centri tricologici italiani, riuscendo a scovare i “venditori di false promesse”.
Lo stress è nemico dei capelli in quanto provoca rilascio in eccesso di ormoni come l’adrenalina e il cortisolo che sono in grado di provocare telogen effluvium e stress ossidativi (formazione di radicali liberi).
Per combattere lo stress bisogna cercare di pianificare e organizzare il proprio tempo.
Partecipare a un gruppo o a una attività sociale minimo una volta al mese
Fare una attività fisica moderata almeno mezz’ora al giorno insieme a degli esercizi con pesi leggeri e 15 minuti di allungamenti.
L’alimentazione e lo stile di vita possono modificare in parte i ritmi biologici del nostro organismo. Curare quindi alimentazione e stile di vita
Avere un hobby o una attività gratificanti
Praticare una forma di rilassamento profondo almeno tre volte alla settimana
Non abusare di fumo, alcool, caffeina e psicofarmaci.
Su consiglio dello specialista usa sostanze adattogene per brevi periodi (Ginseng, Eleuterococco, Rhodiola)
Perché lo stress fa perdere i capelli
Nella nostra “battaglia” per contrastare la calvizie comune bisogna affrontare e cercare di risolvere lo stress fisico e psichico. Nei capitoli precedenti si è visto come il più delle volte è possibile fermare la caduta dei capelli con l’utilizzo di finasteride, lozioni agli estrogeni per il sesso femminile e di alcune sostanze naturali per entrambi. Ma bloccare il DHT non è sufficiente, bisogna occuparsi anche di eventuali dermatite seborroica ed infiammazione, utilizzando farmaci antifungini e antinfiammatori (ad esempio ketoconazolo).
Con una dieta adeguata abbiamo controllato il delicato e complesso equilibrio ormonale del nostro corpo, evitando anche alcune condizioni fisiologiche che possono favorire la perdita dei capelli. Lo stress può provocare telogen effluvium sia acuto, sia cronico, fattori che mandano all’aria l’efficacia delle nostre strategie anticalvizie e compromettono tutti i nostri sforzi. Di solito lo stress è un fattore positivo che ci permette di affrontare le avversità in maniera efficiente e ci consente di reagire agli eventi quotidiani con equilibrio.
Mantiene vitali le nostre capacità d’apprendimento, di memoria, d’attenzione, permettendoci di risolvere i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana. Quando però gli stimoli stressori prendono il sopravvento e l’organismo non è più in grado di reagire in maniera positiva cominciano i problemi. Lo stress diventa una condizione fisica e psicologica di malessere, di stanchezza, che ci tiene spesso in tensione e che non ci permette di vivere in maniera serena e tranquilla. Hans Seyle uno dei pionieri dello studio sullo stress, definì la risposta dell’organismo ad una condizione avversa “sindrome da stress biologico”…continua
Tratto da “Prevenire e contrastare la caduta dei capelli“ troverete il capitolo completo sullo stress, meditazione, attività fisica, sostanze adattogene e massaggio del cuoio capelluto da pagina 200 a 217
L’obiettivo di questo studio era determinare l’efficacia del gel d’aglio topico nel trattamento dell’alopecia areata.
Metodi: i pazienti sono stati divisi casualmente in due gruppi con gel all’aglio e placebo.
Ai due gruppi è stato consigliato di seguire il trattamento due volte al giorno, per tre mesi. Entrambi i gruppi hanno ricevuto l’applicazione topica di corticosteroidi (crema di betametasone 0,1% in alcol isopropilico) due volte al giorno.
Sono stati calcolati il numero totale di capelli cresciuti e il numero di capelli terminali alla fine di ogni mese. L’efficacia è stata valutata assegnando un punteggio ai risultati. L’analisi statistica è stata eseguita mediante test chi-quadro.
Risultati: 40 pazienti hanno soddisfatto i criteri di inclusione e sono stati arruolati per lo studio.
Il primo gruppo (trattato con aglio) era composto da 20 pazienti (12 maschi, 60% e otto femmine, 40%).
Il secondo gruppo (controllo) era composto da 20 pazienti (10 maschi, 50% e 10 femmine, 50%).
Alla fine del trattamento, sono state osservate risposte buone e moderate rispettivamente in 19 (95%) e in uno (5%) dei pazienti del primo gruppo , significativamente migliore rispetto al gruppo di controllo (P = 0,001). Nessuna complicazione è stata osservata nei pazienti in studio.
Conclusione: il presente studio ha dimostrato che l’uso del gel all’aglio ha migliorato in modo significativo l’efficacia terapeutica del betametasone valerato topico nell’alopecia areata e che può essere un’efficace terapia topica aggiuntiva per l’alopecia areata
In uno studio pubblicato nel 2016 sulla rivista scientifica International journal of dermatology da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Dermatologia (Facoltà di Medicina) dell’Università del Cairo (1), è stata dimostrata una correlazione tra i livelli sierici di zinco e l’alopecia areata.
L’alopecia areata (AA) è una malattia non cicatriziale autoimmune e infiammatoria. Lo zinco è un oligoelemento coinvolto nel metabolismo del follicolo pilifero
Lo scopo dello studio era quello di valutare i livelli sierici di zinco nei pazienti con nuove lesioni diagnosticate e resistenti di AA rispetto ai controlli sani corrispondenti all’età e al sesso.
Semi di Zucca
Lo studio ha incluso 100 soggetti:
50 pazienti con AA divisi in due sottogruppi equamente distribuiti (25 pazienti con AA di recente insorgenza [sottogruppo 1] e 25 pazienti con AA resistente [sottogruppo 2])
50 sani abbinati per età e sesso controlli. I livelli sierici di zinco sono stati valutati in tutte le materie. Il confronto tra i livelli sierici medi di zinco è stato effettuato tra tutti i pazienti e i controlli, tra i sottogruppi dei pazienti, nonché tra il sottogruppo e i controlli del paziente.
Correlazioni tra il livello sierico di zinco e l’estensione dell’AA e la sua durata sono state eseguite anche in tutti i pazienti e nel sottogruppo di ciascun paziente.
Risultati:
è stato riscontrato un livello sierico di zinco significativamente più basso nei pazienti con AA rispetto ai controlli ed era significativamente più basso nei pazienti con AA resistente rispetto ai pazienti con AA di nuova diagnosi. Esistevano correlazioni inverse significative tra il livello sierico di zinco, la gravità dell’AA e la durata della malattia in tutti i pazienti, nonché nei pazienti con AA resistente.
Conclusione: nei pazienti con AA esisteva un livello sierico di zinco inferiore correlato inversamente alla durata della malattia, alla gravità della AA e alla sua resistenza alle terapie.
Pertanto, la valutazione del livello sierico di zinco nei pazienti con AA appare utile come indicatore di gravità, durata della malattia e resistenza alle terapie. Di conseguenza, i supplementi di zinco possono fornire un beneficio terapeutico.
Lo Zinco è presente nella struttura del capello ed è componente della struttura delle proteine. È coinvolto in più di 60 reazioni enzimatiche ed è fondamentale anche per la superossidodismutasi, antiossidante che contrasta l’azione dei radicali liberi.
Carenze di zinco possono considerarsi frequenti e sono causate da una dieta povera di carne, ricca di cereali e da abuso di alcool. La carne, i funghi, il tuorlo d’uovo, il cacao, il lievito di birra e i semi di zucca sono alcune delle principali fonti naturali. Alcuni farmaci come i corticosteroidi e alcuni antidepressivi interferiscono con il suo assorbimento o escrezione.
Una elevata quantità di zinco può ridurre l’assorbimento di rame in quanto entrambi utilizzano la stesso trasportatore proteico.
Tratto da “Prevenire e contrastare la caduta dei capelli” Tecniche nuove edizioni-Fabrizio Fantini, tutti i diritti riservati