Il Microbioma del follicolo pilifero nei pazienti con Alopecia androgenetica

“Il nostro corpo è abitato da oltre 600 generi e 10.000 specie diverse di batteri, 10 volte più numerosi delle cellule del nostro organismo“: FALSO

Anche se questa affermazione è tratta da un articolo recente, esistono già da anni studi come quello di Roy Sender che confermano quanto sia importante sapere l’ordine di grandezza delle cellule e dei batteri del nostro corpo e che questo rapporto di 10:1 sia frutto di un errore di calcolo risalente agli anni 70!!!

Con le stime riviste per il numero di cellule umane (3.0 ∙ 10 13 ) e batteriche (3.8 ∙ 10 13 ) nel corpo, invece si può fornire una stima aggiornata sulla popolazione di maschi standard di 70 kg. Questo valore B / H di circa 1: 1 (con l’intervallo di incertezza associato) dovrebbe sostituire i valori 10: 1 o 100:1

Vai alla fine dell’articolo per leggere le conclusioni di Sender e collaboratori.

Ma veniamo al Microbioma del follicolo pilifero

La pelle e i capelli umani ospitano una vasta gamma di microrganismi e l’equilibrio tra le forme commensali e quelle potenzialmente dannose  è cruciale per la salute di pelle e capelli.

Il microbioma sulla superficie della pelle umana è stato ampiamente studiato, mentre esistono meno studi riguardo  quello del derma e del follicolo pilifero. E’ stato scoperto che i follicoli piliferi ospitano il 25% della popolazione microbica cutanea.

Gli studi di sequenziamento del DNA hanno rivelato l’esistenza di microrganismi all’interno del derma, mentre i follicoli piliferi e le ghiandole eccrine ospitano comunità microbiche distinte. Pertanto, esiste un grande potenziale nello studio del microbioma del follicolo pilifero.

Uno studio pubblicato nel 2019 sulla rivista scientifica Plos One ha dimostrato una maggior concentrazione di alcuni ceppi batterici (microbiota)  nei soggetti con Alopecia androgenetica rispetto al gruppo di controllo che non perdeva i capelli.

L’obiettivo principale era quello di capire almeno in parte il ruolo della microflora batterica nella alopecia androgenetica. Infatti, oltre che la Malassezia e le sue sottospecie, il cuoio capelluto umano presenta numerose specie batteriche differenti in concentrazione nelle varie zone del follicolo pilifero (papilla dermica, zona mediana con bulge e inserzione muscolo erettore del pelo e zona superiore dell’infundibolo). I pazienti arruolati con alopecia androgenetica erano 20, il gruppo di controllo 10.

Leggi anche:

Vitamine B6, B3 e capelli

Melatonina e capelli

Mela Annurca e capelli

Serenoa repens e capelli

Cheratina e capelli

Vitamina B5 e capelli

L’Istituto di Microbiologia medica e di dermatologia sperimentale dell’Università di Singapore ha anche analizzato il microbioma e le differenze geniche tra i vari ceppi. Nella zona intermedia dell’istmo era predominante il  Burkholderia spp, mentre nelle altre zone non c’erano differenze significative. Solo nella zona del vertice dei capelli miniaturizzati con alopecia androgenetica è stata riscontrata una maggior concentrazione di Propionibacterium acnes rispetto alle aree del vertice dei  soggetti sani senza perdita di capelli.

Ipotesi sul ruolo del Propionabacterium acnes

È stato a lungo ipotizzato che P. acnes sia coinvolto nella patogenesi dell’AGA: in questo studio segnaliamo per la prima volta un notevole aumento di P.acnes nei capelli miniaturizzati.

P. acnes è un comune patogeno opportunistico della superficie della pelle, ed è presente nel follicolo pilifero e nella ghiandola sebacea

Maggiori concentrazioni di  P. acnes sono state individuate nel cuoio capelluto normale senza lesioni di pazienti con dermatite seborroica.

L’iperplasia delle ghiandole sebacee nell’AGA può aumentare  la proliferazione di P. acnes in quanto il batterio si nutre di lipidi e acidi grassi. Come nell’acnes vulgaris, un’alterata composizione di sebo con un aumento dello squalene perossidato provoca la proliferazione di P. acnes e tali cambiamenti possono verificarsi anche nel caso di alopecia androgenetica

Il P. acnes induce  risposte infiammatorie ed è noto come uno dei fattori causali per l’acnes vulgaris. È dimostrato che la sua  virulenza nel follicolo pilifero causa la caduta dei capelli. Inoltre,come è stato sottolineato precedentemente,  è interessante notare l’aumento dell’abbondanza di P. acnes nei campioni occipitali, suggerendo la possibilità che un aumento del sebo nel cuoio capelluto possa causare cambiamenti nel microbioma.

Inoltre, l’analisi filogenetica ha rivelato che P. acnes comprende quattro ceppi distinti, ciascuno con delle differenze nell’indurre risposte infiammatorie e con diversi gradi di  virulenza. Saranno necessari ulteriori studi per capire il ruolo effettivo del P.acnes nella Alopecia androgenetica

Il microbiota cutaneo è l’insieme dei microrganismi simbiontici che occupa la pelle. Il microbioma è l’insieme dei geni del microbiota

Questo è un estratto dello studio pubblicato su PLoS One. 2019; 14(5): e0216330, dal titolo “Microbiome in the hair follicle of androgenetic alopecia patients

Scarica l’indice del libro Download

Argomenti in evidenza
Ginseng e Ginseng rosso coreano
Carnitina e capelli
Resveratrolo e capelli
Tricopigmentazione e capelli
Melatonina e capelli
Chirurgia e capelli
Mela Annurca e capelli
Laser e capelli
Esperienza diretta in sala operatoria
Stress e capelli
Dermatite seborroica e forfora
Carenza di ferro

Le patologie dei capelli sono di sola pertinenza del medico e chi avesse un problema di questo tipo lo consulti prima di iniziare qualsiasi terapia. L’autore declina ogni responsabilità per eventuali conseguenze nocive derivanti dall’utilizzo di sostanze e farmaci elencate senza una indispensabile supervisione medica.

E’ vietata la riproduzione  anche parziale degli articoli di questo sito e delle foto senza l’autorizzazione dell’autore e della casa editrice- tutti i diritti sono riservati Fabrizio Fantini- clicca qui per maggiori informazioni sulla pubblicazione “Prevenire e contrastare la caduta dei capelli” nuova edizione-Tecniche Nuove Edizioni©

NOTA DELL’AUTORE

Purtroppo non solo nell’ambito giornalistico, ma anche scientifico si sta propagando la brutta abitudine del COPIA-INCOLLA causa di una diffusione di informazioni scientifiche errate in quanto l’autore non controlla realmente la fonte. l’onestà e il rigore scientifici dovrebbe essere sempre alla base della ricerca e della divulgazione scientifica e non frutto di una lacunosa ricerca bibliografica

Ron Sender e collaboratori, autori dello studio, concludono che il rapporto 10 a 1 tra batteri e cellule umane è falso, in realtà il rapporto è più vicino a 1:1

“Dovremmo preoccuparci del numero assoluto di cellule umane nel corpo o del rapporto tra cellule batteriche e cellule umane? L’aggiornamento del rapporto tra batteri e cellule umane da 10: 1 o 100: 1 a più vicino a 1: 1 non toglie l’importanza biologica del microbiota. Tuttavia, siamo convinti che un numero ampiamente affermato dovrebbe essere basato sui migliori dati disponibili, servendo a mantenere rigoroso il discorso biologico quantitativo.

 Lo studio dei numeri assoluti è rilevante anche per questioni biologiche specifiche. Ad esempio, uno studio recente ha mostrato come conoscere il numero di cellule in diversi tessuti possa essere un indicatore importante per comprendere la variazione del rischio di cancro tra i tessuti.

Altre applicazioni si riferiscono ai processi dinamici di sviluppo e accumulo di mutazioni. Infine, il tipo di focalizzazione numerica qui esercitata rivela e attira l’attenzione sulle lacune di conoscenza come la densità della popolazione batterica nel colon prossimale e quanto bene siano rappresentate dagli attuali metodi di analisi. Così, attraverso questo studio, siamo diventati consapevoli dei promettenti passi avanti nell’adempimento della massima delfica del “conosci te stesso” da una prospettiva quantitativa.

Ron Sender , Shai Fuchs , e Ron Milo “Stime riviste per il numero di cellule umane e batteriche nel corpo” Biol. 2016 ago; 14 (8): e1002533.Pubblicato online il 19 agosto 2016. Doi:  10.1371 / journal.pbio.1002533PMCID: PMC499