A cura della dott.ssa Claudia Rossi
L’essere nata femmina è un dono: alla donna viene conferita la capacità di dare la vita e statisticamente ha una salute migliore e una vita più lunga. Un tempo, inoltre, le donne raramente subivano il “calvario” di affrontare appunto il problema delle calvizie.
Nella società moderna, dove la donna si sostituisce spesso volente o nolente al ruolo maschile, si è diffusa la calvizie femminile: come se le donne si volessero far carico anche di uno dei pochi problemi specifici del genere maschile: la perdita dei capelli.
L’aspetto psicologico del problema, è un argomento molto delicato, in quanto per una donna la salute dei capelli assume una maggior rilevanza che nell’uomo, essendo indice di bellezza e femminilità.
Di conseguenza l’alopecia da lieve a moderata getta, giustamente, la donna in uno stato di profonda preoccupazione e disagio che ingenera per stress un aggravio del problema, all’interno di un circolo vizioso che si autoalimenta e da cui pare difficile uscirne.
Innanzitutto, affrontare con consapevolezza il problema e il relativo disagio psicologico è il primo atto di coraggio che la donna deve intraprendere per risolverlo.
Inoltre sapere che si può guarire e che il corpo è capace di fare piccoli miracoli, se solo gli diamo fiducia e attenzione, è già garantirsi la vittoria.
Per fare questo però non si può prescindere dall’aspetto inconscio collegato al problema. La psiche e il corpo viaggiano all’unisono, soprattutto in questo contesto: quindi oltre alle cure, all’alimentazione, ai farmaci naturali e non, per prima norma cominciamo ad accudire con amore la femmina che è in noi…
Non si può risolvere una calvizie femminile e il relativo indotto psicologico se non si va a ricercarne le cause psichiche che l’hanno generata. La correlazione psiche-salute ormai da anni è riconosciuta come base su cui partire per ottenere guarigioni complete.
Le cause psichiche che possono aver dato il via alla perdita dei capelli sono fondamentalmente di 5 tipi:
- TRAUMI
- SEPARAZIONI AFFETTIVE
- LUTTI
- FALLIMENTI
- STRESS di VARIA NATURA
Omeopatia, fiori di Bach, olii essenziali, fitoterapia, meditazione, rilassamento e massaggio al cuoio capelluto, attività sportiva e allungamenti, gestione del tempo libero queste sono le principali strategie per aiutare l’organismo a riequilibrare l’equilibrio corpo-mente
Nel sesso femminile è importante andare a indagare delle eventuali carenze vitaminiche o squilibri ormonali
La calvizie comune è una tipica situazione maschile, ma anche il sesso femminile è colpito dall’alopecia e più frequentemente di quanto si pensi.
Mentre nel sesso “forte” la calvizie si fa strada più frequentemente tra i 20 e 30 anni, nel “gentil” sesso comincia le sue apparizioni dopo i 30-35 anni, anche se in maniera meno frequente e meno grave. Nella donna la perdita di capelli è più omogenea e il diradamento coinvolge tutta l’area androgeno dipendente risparmiando però l’attaccatura dei capelli. Nel sesso femminile non avviene nella maggior parte dei casi l’arretramento della linea dei capelli tipico della situazione maschile (recessione frontotemporale). Per la donna è stata codificata la scala di Ludwig che permette di valutare tre gradi di diradamento.
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Anche in questo caso entrano in gioco gli ormoni androgeni e spesso l’amplificazione della loro azione è dovuta a dei cambiamenti ormonali in cui gli ormoni estrogeni e il progesterone vengono prodotti in minor quantità e non possono esplicare la loro azione di difesa.
L’alopecia “androgenetica” femminile può iniziare quindi, proprio quando ci sono questi cambiamenti, ad esempio dopo la fine di una terapia contraccettiva o dopo un parto, cioè quando i tassi di estrogeni calano repentinamente. Nella donna in post menopausa si ha una diminuzione delle secrezioni ovariche con un aumento degli ormoni androgeni e una diminuzione di un enzima importante come l’aromatasi, capace di convertire testosterone in estrogeni.In menopausa si ha una probabile perdita di calcio, magnesio e silicio, minerali importanti anche per i capelli.
E’ molto importante valutare i parametri ematici (soprattutto il ferro e la Ferritina), in quanto i range di normalità in Tricologia sono un po più restrittivi
Valori normali in Medicina Valori normali in Tricologia |
Albumina 3,5-5 gr/dl ›4,5 gr/dl |
Calcemia 8,5-10 mg 9-10 mg |
Ferritina 12-200 ng/ml ›40 ng/ml |
Sideremia 40-16 mcg/dl ›60 mcg/dl |
Acido folico 1,8-12 ng/ml ›3 ng/ml |
Magnesio 1,3-2,1 mEq/L ›1,8 mEq/L |
Proteine totali 6-8 g/dl ›6,5 g/dl |
Rame 70-160 mcg/dl 80-120 mcg/dl |
Vit. A 30-65 mcg/dl 40-65 mcg/dl |
Vit. B 6 3,6-18 ng/ml ›5 ng/ml |
Vit. B 12 220-940 pg/ml › 300 pg/ml |
Vit. C 0,6-2,0 mg/dl ›8 mg/dl |
Vit. D 1,5-3,5 ng/ml 2-3 ng/ml |
Zinco 70-150 mcg/dl ›80 mcg/dl |
Tab. 10.1 Fonte: “lezioni di Tricologia” 2003, A. Marliani
Nel sesso maschile, il tasso di androgeni circolanti nel sangue è più o meno uguale nel calvo e nel non calvo. Nel sesso femminile è invece importante andare ad indagare se la calvizie non sia dovuta ad un eccesso di androgeni dovuto ad alcune affezioni riguardanti le ghiandole endocrine. Soprattutto le ovaie, le surrenali e la tiroide influenzano in maniera determinante la produzione degli ormoni sessuali nel sesso femminile. Alcuni parametri potranno essere utili affinché l’endocrinologo e il dermatologo possano individuare un’eventuale disfunzione endocrina.
Esami per individuare iperandrogenismo e alterazioni ormonali nel sesso femminile |
Δ4 ANDROSTENEDIONE DHEA-S (deidroepiandrosterone) 3α-DIOL-G SHBG (proteina che trasporta gli ormoni sessuali) LH (ormone luteinizzante) FSH (follicolo stimolante) PROLATTINA TSH T4, T3 |
tratto da “Psicosomatica e alopecia femminile”
“Capelli sani per sempre” Claudia Rossi, Fabrizio Fantini