La perdita di capelli o peli corporei è una situazione dermatologica che può avere ripercussioni anche sull’aspetto psicologico pei pazienti e minare la loro relazione con la società. Si creano delle situazioni di stress che influenzano la percezione di se avendo a volte una ripercussione deleteria sull’autostima.
Quando un trauma porta allo sviluppo di aree cicatriziali glabre evidenti del cuoio capelluto o di altre aree corporee (sopracciglia, ciglia, barba/baffi), il disagio può essere superiore a quello della calvizie normale in quanto sottintende spesso un manifesto aspetto di tipo patologico.
L’alopecia cicatriziale è dovuta alla distruzione del follicolo pilifero e alla sua sostituzione con tessuto cicatriziale, con conseguente perdita permanente dei peli. Sono normalmente processi infiammatori con esiti irreversibili poiché le cellule staminali presenti nel bulge del follicolo vengono distrutte.
Si distinguono in:
- Primarie, in cui il processo infiammatorio è rivolto in modo specifico contro il follicolo pilifero (Lichen Plano Pilare, Fibrosante Frontale, Lupus Eritematoso discoide, Alopecia Cicatriziale centrifuga ecc..)
- Secondarie, o non follicolari in cui la causa è esogena, ovvero coinvolge indirettamente il follicolo. In questo gruppo rientrano le alopecie da trauma
L’insulto traumatico nelle alopecie cicatriziali secondarie può essere di natura meccanica, termica, radiante, chimica, batterica e virale. Le strutture pilari lese a seguito dell’insulto traumatico sono sostituite da tessuto fibroso, derivante dal processo di cicatrizzazione.
L’autotrapianto di capelli o di peli corporei nelle alopecie cicatriziali da trauma offre ad oggi importanti possibilità ricostruttive in grado di risolvere il problema o attenuare significativamente la percezione di disagio.
La ricrescita dei capelli su aree cicatriziali è certamente più difficile rispetto al tessuto sano ma i risultati dimostrano che le percentuali di successo sono buone. Gli innesti infatti non possiedono una vascolarizzazione propria e necessitano di un’area ricevente ben vascolarizzata, che possa fornire all’innesto stesso il nutrimento adeguato a garantirne l’attecchimento. Quando il trapianto viene effettuato su aree cicatriziali ci troviamo un’area ricevente poco vascolarizzata e di qualità inferiore rispetto al tessuto normale e questo rappresenta la difficoltà maggiore per un buon esito dell’intervento.
Per questo, la chirurgia, può essere abbinata con la medicina rigenerativa per il pre-trattamento delle aree cicatriziali per migliorare il tessuto ricevente.
Tra i trattamenti che si possono utilizzare per aumentare la sopravvivenza dei follicoli trapiantati troviamo:
- la biostimolazione del tessuto cicatriziale,
- il PRP (plasma ricco in piastrine)
- i trattamenti rivitalizzanti finalizzati ad un miglioramento del trofismo cutaneo (acido ialuronico vitamine, coenzimi e aminoacidi)
- la lipostruttura con l’obiettivo di aumentare lo spessore e migliorarne il trofismo della cute.
- La laser terapia per il trattamento di irregolarità delle cicatrici


Intervento del prof. Piero Tesauro
Mascheramento esito cicatriziale post intervento chirurgico attraverso autotrapianto di capelli.
Tecnica chirurgica STRIP, Numero unità follicolari 900
Il trattamento chirurgico delle alopecie da trauma del cuoio capelluto
Quando il tessuto danneggiato è il cuoio capelluto, l’intervento di autotrapianto di capelli è uno dei principali trattamenti che si può proporre.
Gli aspetti da valutare per confermare la fattibilità chirurgica e per scegliere in modo razionale la modalità chirurgica più indicata per il caso specifico sono:
- estensione della cicatrice: il trattamento di superfici molto estese (˃40-50% del cuoio capelluto totale) prevede in prima istanza l’escissione, in genere parziale, diretta o dopo espansione cutanea per ridurre l’estensione dell’area cicatriziale. L’autotrapianto di capelli verrà eseguito sulla porzione residua. Per aree medio piccole invece si può trattare la superficie alopecica post trauma come se fosse una calvizie comune impiantando il maggior numero di capelli possibili in maniera da avvicinarsi alla densità circostante.
- qualità dell’area ricevente: lo spessore, la consistenza e il tofismo di questa dovrà essere adeguato al ricevimento delle unità follicolari.
- densità in area donatrice: requisito fondamentale per sottoporsi ad un infoltimento chirurgico è la presenza di una buona densità dell’area occipitale dello scalpo
- caratteristiche dei capelli: lo spessore, il colore e la piega dei capelli possono influenzare molto il risultato. Capelli ondulati o ricci così come i capelli più chiari e con diametro superiore a 80 micrometri daranno una copertura maggiore.
Il trattamento chirurgico delle alopecie da trauma delle altre parti del corpo
Esistono varie forme di alopecia, che possono interessare altre aree con peli terminali al di fuori del cuoio capelluto come le sopracciglia, le ciglia, i baffi, la barba, le basette, i peli ascellari, del torace e del pube. Anche queste aree possono essere soggette a traumi e a conseguente perdita della copertura pilifera che in alcuni casi, come ad esempio le ciglia, porta anche alla perdita di funzionalità importanti, risultando quindi invalidanti.
Queste situazioni sono spesso molto delicate poiché l’impatto del problema a livello psicologico può essere anche più forte rispetto alle alopecie del cuoio capelluto.
Dal punto di vista chirurgico alcune valutazioni variano rispetto al classico trapianto capelli pro capelli.
In particolare è fondamentale valutare accuratamente la scelta dell’area donatrice. È logico che, se la densità della zona donatrice lo consente, il risultato migliore in termini di naturalezza si ha utilizzando peli provenienti dalla stessa area del corpo: ad esempio scalpo pro scapo, barba pro barba e/o baffi.
Se invece i peli rimanenti nell’area donatrice scarseggiano si possono valutare altre opportunità cercando di ottenere il miglior “matching” possibile, considerando: il calibro, il ritmo di crescita (i capelli crescono più velocemente dei peli di altre regioni corporee: 0.35mm/die vs 0.1mm/die delle sopracciglia) e le caratteristiche dei peli (lisci, ricci, biondi, canuti ecc..).
Sono quindi possibili molteplici combinazioni. Le più frequenti sono: Scalpo pro barba, baffi, pube, sopracciglia ; barba pro scalpo; Torace pro scapo e peli degli arti pro ciglia.
Con la scelta di una sede omologa oppure selezionando accuratamente l’area donatrice si possono ottenere peli con un ciclo ed un calibro il più simile a quelli dell’area ricevente.
Alcuni autori hanno riportato un’influenza dell’area ricevente sullo sviluppo, sull’accrescimento e sulle caratteristiche degli innesti trapiantati (Lee 1999 e Farjo 2009): ad esempio i capelli impiantati a livello delle sopracciglia crescono con velocità più simile ai peli dell’area ricevente. Questo fenomeno chiamato metaplasia è ancora da indagare e ad oggi non è considerato totale ed assoluto: i capelli trapiantati in altre sedi corporee mantengono comunque una velocità di crescita maggiore dei peli originari, e viceversa, perciò devono essere accorciati con frequenza maggiore. Recenti lavori hanno dimostrato che i peli corporei e i capelli ovunque trapiantati mantengono le loro caratteristiche di lunghezza, colore, diametro e calibro.
Come migliorare i risultati
In ambito chirurgico per incrementare la percentuale di successo di un intervento di autotrapianto applicato ad aree cicatriziali, si possono adottare diversi accorgimenti:
- Test chirurgico preliminare su una piccola porzione di area ricevente per verificare la percentuale di attecchimento degli innesti prima dell’effettuazione dell’intervento completo;
- Precisa proporzione “lama-innesto” in fase di creazione delle incisioni in area ricevente;
- Maggiore inclinazione delle incisioni in area ricevente in rapporto al minor spessore dello scalpo;
- Minore densità di innesto per centimetro quadrato per via della scarsa vascolarizzazione del tessuto ricevente;
- Utilizzo di una percentuale inferiore di adrenalina per la minor necessità di vasocostrizione.
- L’utilizzo di mezzi di conservazione innovativi sono aspetti di fondamentale importanza per un buon esito dell’intervento soprattutto quando la qualità del tessuto ricevente non è ottimale.
Conclusioni
Le innovazioni in materia di cura e chirurgia della calvizie hanno incrementato le possibilità di trattamento nel campo della chirurgia ricostruttiva tricologica.
Alla luce dei nostri risultati, è possibile affermare che la percentuale di successo dell’intervento di autotrapianto di capelli con finalità ricostruttive per il trattamento di aree cicatriziali, sia elevata
L’intervento di autotrapianto a scopo ricostruttivo quindi ha l’importante funzione di migliorare la situazione estetica che crea disagio, aumentando l’autostima del paziente e di ripristinare la naturale funzionalità delle aree carenti di peli (ciglia per proteggere gli occhi, sopracciglia per bloccare il sudore della fronte ecc..).
L’intervento deve essere la conclusione di un percorso che può coinvolgere più figure professionali. Nell’interesse del paziente l’ideale è una collaborazione e continua comunicazione tra diversi ambiti medici per fornire l’assistenza il più completa e competente possibile.Ringrazio ancora il prof. Tesauro per la professionalità e diponibilità. Entra nel sito del prof. Tesauro per maggiori informazioni, clicca qui
Autore dell’articolo

Chirurgo Plastico
Presidente della Società Italiana di Tricologia.