La Cimicifuga Racemosa è stata usata fin dalla antichità dai nativi americani per regolare il flusso mestruale e rendere il parto meno doloroso
Il suo utilizzo continuò anche nei secoli successivi fino ad essere inserito nel 1926 nella farmacopea ufficiale degli Stati Uniti.
I principi attivi vengono estratti dalle radici, le preparazioni più usate sono le tinture e gli estratti secchi in capsule, granuli o compresse.
Gli studi hanno dimostrato che i preparati a base di Cimicifuga sono efficaci nel trattamento dei sintomi menopausali con scarsi effetti collaterali.
Gli estratti di Cimicifuga possono essere utili sia per contrastare i sintomi neurovegetativi come le vampate di calore, le vertigini e le palpitazioni, sia per i disturbi psichici come i disturbi del sonno, l’ irritabilità, il nervosismo e la distimia.
Per questo motivo agisce in sinergia con la melatonina e la vitamina D per riequilibrare i disturbi del del sonno, mantenere efficiente il sistema immunitario e contribuire a difendere la salute dei capelli in un periodo così delicato della propria vita
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La Cimicifuga ha anche una azione antinfiammatoria e analgesica, in grado di contrastare almeno in parte i dolori reumatici e muscolari tipici dell’artrosi
La Cimicifuga è controindicata in gravidanza e durante l’allattamento, contiene salicilati e quindi è sconsigliata per chi è allergico alla Aspirina
Si sconsiglia di associare gli estratti della pianta a farmaci o prodotti erboristici potenzialmente epatotossici.
La posologia giornaliera consigliata è di 0,6-1,0 mg/kg di peso corporeo, preferibilmente lontano dai pasti.
Fitoestrogeni sì o no? Con la Cimicifuga maggior sicurezza
In uno studio pubblicato nel 2014 da W. Wuttke e altri, gli estratti di Cimicifuga Racemosa hanno dimostrato di non legarsi ai recettori degli estrogeni, mantenendo l’efficacia sulle vampate di calore e i disturbi del climaterio.
In effetti nelle donne in postmenopausa gli estrogeni in combinazione con i progestinici hanno effetti benefici sui disturbi del climaterio e sull’osteoporosi, ma questa terapia ormonale sostitutiva (TOS) porta il rischio di un aumento dei carcinomi mammari e delle malattie cardiovascolari.
I fitoestrogeni a basse dosi hanno effetti minimi o nulli sui disturbi del climaterio, a dosi elevate imitano gli effetti degli estrogeni. Pertanto altre sostanze di derivazione vegetale sono attualmente studiate intensamente.
Gli estratti del rizoma di Cimicifuga racemosa non si legano ai recettori degli estrogeni e si sono dimostrati privi di effetti estrogenici sulle cellule tumorali mammarie in vitro e sulla ghiandola mammaria e sull’istologia uterina nei ratti ovariectomizzati
Il meccanismo è probabilmente di natura neurotrasmettitore-mimetica: sono stati dimostrati effetti dopaminergici, noradrenergici, serotoninergici e GABAergici, alcuni dei principi attivi sono stati identificati strutturalmente.
Wolfgang Wuttke , Hubertus Jarry , Jutta Haunschild , Guenter Stecher , Markus Schuh , Dana Seidlova-Wuttk . L’alternativa non estrogenica per il trattamento dei disturbi climaterici. J Steroid Biochem Mol Biol. 2014
Le patologie dei capelli sono di sola pertinenza del medico e chi avesse un problema di questo tipo lo consulti prima di iniziare qualsiasi terapia. L’autore declina ogni responsabilità per eventuali conseguenze nocive derivanti dall’utilizzo di sostanze e farmaci elencate senza una indispensabile supervisione medica.
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